1-
COS’E’ L’ORATORIO
“L’oratorio è una COMUNITA’,
che EDUCA all’INTEGRAZIONE FEDE-VITA,
GRAZIE al SERVIZIO di una comunità di educatori,
in
COMUNIONE di RESPONSABILITA’ e di COLLABORAZIONE con
tutti gli adulti”.
(Card. Martini, “Itinerari educativi”, Sinodo 218,1)
v
Tale COMUNITA’ è composta di educatori e ragazzi che
si scambiano vicendevolmente valori ed esperienze per
promuovere la crescita di persone cristiane ricche di ottimismo
e di speranza.
v
Per guidare il cammino della comunità si stende un PROGETTO
EDUCATIVO D’ORATORIO (PEO), quale strumento di stimolo e
verifica al fine di riscoprire, vivere e comunicare ai
ragazzi il legame profondo tra FEDE e VITA, tra Cristo e
Mondo.
v
Il
PEO è attuato da una comunità di educatori che condividono
le esperienze e le iniziative per raggiungere gli obiettivi
in esso specificati. Essi lavorano con spirito di SERVIZIO
nei confronti di tutta la comunità parrocchiale.
v
La
comunità parrocchiale è responsabile con gli educatori del PEO:
tale
CORRESPONSABILITA’ è resa possibile
·
favorendo la conoscenza del PEO e delle iniziative
·
coinvolgendo i parrocchiani in un’attiva collaborazione
2-
VALORI DA SCOPRIRE E VIVERE IN ORATORIO
Noi,
COMUNITA’ ORATORIO:
-
viviamo Gesù Cristo, la Sua parola, la Sua amicizia e ne
scopriamo il ruolo fondamentale nella nostra vita e la gioia di
essere dono di Dio nella testimonianza vicendevole;
-
in
Gesù scopriamo la vera amicizia tra noi, l’accoglienza,
la condivisione, il dialogo, la collaborazione, il rispetto
della persona, il perdono quali componenti di ogni realizzazione
personale;
-
come parte della comunità parrocchiale di Fenegrò, viviamo
l’apertura verso il nostro territorio e, soprattutto in
occasioni specifiche, verso il mondo.
“Prima che un insieme di attività, l’Oratorio è dunque una
comunità di persone animate dallo Spirito Santo, che
trasmettono valori evangelici incarnati nella vita”, una
comunità che vive un’autentica esperienza di fede e di
comunione.
(Progetto Pastorale, pag. 7)
Il
presupposto per fare dell’Oratorio una vera comunità ecclesiale
è quello di riconoscere che ogni persona, in particolare i
ragazzi, sono un valore prezioso.
Per noi educatori e animatori, in particolare, sono il DONO
con cui Dio valorizza e qualifica la nostra vocazione e il
nostro SERVIZIO in oratorio, il nostro sevso di
appartenenza alla comunità cristiana di Fenegrò.
3.
A) LA COMUNITA’ DEGLI EDUCATORI
-
Il
Parroco è responsabile e punto di riferimento della vita
della comunità oratoriana
-
Il
Parroco, gli altri educatori, giovani e adulti e i
catechisti sono responsabili della formazione dei ragazzi e
dell’animazione dell’Oratorio, suscitando la collaborazione di
altri animatori.
-
Gli ANIMATORI, nella loro corresponsabilità educativa,
collaborano con tutte le forze presenti in Oratorio nel tradurre
in pratica le linee del Progetto educativo.
-
GENITORI e ADULTI,
con la loro presenza in Oratorio rendono più familiare
l’ambiente; sono resi il più possibile partecipi delle varie
attività per favorirne lo svolgimento.
-
Ciascuna delle predette persone e gruppi deve essere
rappresentata nel CONSIGLIO D’ORATORIO.
-
Sono presenze significative nella comunità educante anche quelle
persone che offrono la loro disponibilità e la gratuità dei loro
servizi (es. chi opera al bar, …)
3.
B) IL CONSIGLIO D’ORATORIO (CdO)
v
Il
CdO ha la responsabilità del Progetto educativo dell’Oratorio:
-
lo
conosce, lo approfondisce, lo verifica
-
lo
fa conoscere
-
lo
mette in atto,
permettendo la condivisione delle scelte e delle mete educative:
·
coordina e verifica periodicamente l’attività dei gruppi che
formano la comunità educante e che in esso sono rappresentati;
·
si
impegna a rendere note le attività di tali gruppi a tutta
la comunità parrocchiale, cioè favorisce la corresponsabilità
mediante l’informazione; (vedi “Cos’è l’oratorio”)
-
ha
attenzione
alle iniziative diocesane (diocesi, decanato, FOM …)
-
è
aperto al territorio di Fenegrò e alla collaborazione con i suoi
vari gruppi, soprattutto in occasioni specifiche (es. castagnata
in oratorio, giornata del verde pulito, festa patronale …)
-
prende nota di proposte di modifica del PEO e le comunica al CPP
(Consiglio Pastorale Parrocchiale)
-
in
particolare, approfondisce le proposte che risvegliano
l’entusiasmo e l’interesse dei ragazzi e coinvolge
attivamente gli animatori e i genitori invitandoli a prendere
parte ad incontri per la preparazione di iniziative (attività,
feste …)
v
Il
CdO fa da tramite tra CPP e Oratorio.
v
Il
CdO definisce un cammino educativo e un calendario annuale.
Questi devono essere realizzati prima dell’inizio di ogni anno
oratoriano e devono essere resi noti, per evitare, nel caso
specifico del calendario, il più possibile sovrapposizioni con
iniziative del territorio.
v
Il
CdO ha il compito di stabilire, nel rispetto del PEO, delle
regole riguardanti la vita dell’oratorio e i rapporti con il
territorio (es. bar, possibilità di cucinare, attività sportive
… )
v
Componenti del CdO: durano in carica cinque anni e sono:
-
membri del CPP che, all’interno di quest’ultimo, rappresentano
il CdO
-
il
Parroco
-
rappresentanti degli educatori
-
i
catechisti
-
rappresentanti degli animatori
-
rappresentanti dei genitori e degli adulti, che rientrano nella
comunità degli educatori
-
rappresentanti del gruppo liturgico (in particolare come tramite
del gruppo chierichetti)
-
rappresentanti del “gruppo caritas” e “gruppo missioni”
v
Se
possibile, entro il CdO, si devono costituire dei gruppi di
interesse (es. chi si occupa del momento formativo, dei
giochi e dell’animazione, del giornalino, della
sensibilizzazione ai problemi delle missioni …)
v
Il
CdO dispone di:
-
un DIRETTORE
-
un SEGRETARIO
Il
DIRETTORE ha il solo compito di coordinare lo svolgimento del
CdO ed, eventualmente, è punto di riferimento per informazioni
relative al CdO.
Il
SEGRETARIO redige un verbale per ogni incontro e si occupa con
l’aiuto di altri consiglieri della diffusione delle informazioni
(es. con informatore parrocchiale, bacheca, cartelloni,
giornalino …) eventualmente delegandone l’attuazione pratica ma
preoccupandosi che venga effettivamente realizzata.
v
NB.
Il CdO, in quanto parte di una comunità di educatori che educa
all’ ”integrazione fede-vita” necessita, a sua volta, di un
percorso formativo, indipendentemente da quelli che sono i
percorsi dei gruppi in esso rappresentati. A questo proposito è
auspicabile far rientrare nel calendario degli incontri
opportunamente preparati.
4
-
I METODI
“Il
metodo dell’Oratorio (e il suo stile) è quello dell’ANIMAZIONE,
che consiste nel CHIAMARE i RAGAZZI a PARTECIPARE a PROPOSTE
EDUCATIVE
che partano dai LORO INTERESSI e LORO BISOGNI”.
(Card. Martini, “Itinerari educativi”, Sinodo 218,1)
v
“Per educare i ragazzi alla vita cristiana è necessario
innanzitutto guidarli alle fede (catechesi = istruzione a
viva voce) e ai sacramenti, primo fra tutti, l’Eucarestia
domenicale, ben preparata e animata. Allo scopo di aiutare
all’integrazione fede-vita, le attività dell’Oratorio devono
comprendere sempre Momenti Formativi.” (PP pag. 7)
Nel preparare tali momenti si ha attenzione al tempo liturgico,
partendo dalla Parola di Dio e allacciandosi ai temi proposti
annualmente dalla Chiesa (es. anno dello Spirito Santo, della
Famiglia …) per dare unitarietà al cammino educativo che
caratterizza l’anno oratoriano.
Il
momento formativo parte dagli interessi e dai bisogni dei
ragazzi. Per favorire la partecipazione attiva dei ragazzi,
adotta linguaggi e tecniche d’animazione diverse per le varie
fasce d’età. Tuttavia, specie in occasioni specifiche (es. festa
d’inizio anno oratoriano), non separa le varie fasce d’età ma si
rivolge a tutta la Comunità riunita.
v
Un’esigenza forte dei ragazzi è quella di stare insieme, di fare
gruppo, di stringere amicizie vere e durature. Per offrire e
condividere con i ragazzi la possibilità di stare insieme, le
attività dell’Oratorio devono comprendere anche momenti
ricreativi.
v
Il
gioco e il momento formativo sono due aspetti essenziali in
Oratorio, che si completano a vicenda; possiamo dire che il
gioco è anche un momento formativo. Come tale esso coinvolge
tutti, ed è estraneo ad eccessi di competitività (ci sono
vincitori ma non perdenti).
In
special modo, durante le feste, si compenetrano aspetto
religioso e ricreativo.
Nell’organizzazione dei momenti ricreativi e formativi si ha
attenzione a valorizzare la collaborazione, il rispetto
reciproco, la ricerca personale e comunitaria di convinzioni e
sentimenti cristiani incarnati nella vita, la riflessione, la
capacità di fare scelte, una visione positiva e fiduciosa della
vita, l’attenzione alle differenze e alla marginalità.
v
Nella ricerca di proposte educative legate ai bisogni e
interessi dei ragazzi, l’oratorio si sofferma anche
sull’animazione liturgica (chierichetti, canto), su momenti di
sensibilizzazione di missioni e caritas, su attività culturali
(es. teatro, visita estiva alla biblioteca …), su attività
sportive.
v
Per tutte le attività e i metodi educativi sopra esposti è
auspicabile la formazione di gruppi di interesse entro il CdO
che coinvolgano altre persone che si dimostrino sensibili ed
interessate nella preparazione e nell’attuazione.
v
Da
quanto detto sinora, è apparsa l’importanza del coinvolgimento e
dello stare insieme a vari livelli (nella preparazione, nella
preghiera, nel gioco …). Si ottiene coinvolgimento e quindi
possibilità di dialogo anche ricorrendo a MOMENTI DI AMICIZIA
(il film insieme, la biciclettata, la pizzata, la serata
organizzata, la gita) e all’ascolto delle proposte dei ragazzi
stessi.
Per ricercare un’effettiva partecipazione dei ragazzi alle varie
attività dell’Oratorio si instaura, con loro un DIALOGO. Tale
dialogo richiede tempo e capacità d’ascoltare, di capire le
esigenze dei ragazzi per poterle valorizzare.
Il
dialogo è il metodo che sostiene tutte le attività connesse con
la comunità Oratorio (a cominciare dagli incontri del CdO, dai
gruppi in esso rappresentati e dai contatti con il territorio,
fino al gioco di animazione).
Il
dialogo coinvolge e si fa coinvolgere, si avvicina e si fa
avvicinare, al fine di una convergenza educativa, nella ricerca
e nella realizzazione di obiettivi comuni e di una condivisione
autentica.
A
conclusione del PEO, per il raggiungimento di ogni obiettivo ad
esso connesso, riconosciamo l’importanza
-
di
dialogare;
-
di
crescere come gruppo, accettando e ricercando l’aiuto di altre
persone, che come noi scelgono di impegnarsi in Oratorio,
convinti che in ogni ragazzo vi è il punto accessibile al bene;
-
di
prepararci sempre con impegno
-
di
lavorare forti di una visione positiva e fiduciosa, capace di
verifica periodica, per avvalersi degli obiettivi realizzati a
di ripartire da quelli mancati in maniera critica e costruttiva;
-
di
superare ogni pregiudizio o qualsiasi scusa che sminuisca il
nostro impegno.
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